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Visualizzazione dei post da luglio, 2003
serata tranquilla, questa. in casa ho visto un film "de paura", panic room. all'occorrenza, film del genere non sono neppure male, anche se dopo venti minuti bastano dieci secondi di distacco per prefigurarti esattamente come andarà avanti il film. e, effettivamente, procede proprio così; non che sia un brutto prodotto, anzi, é ben girato e ben recitato e tiene la tensione sempre al punto giusto. Ma rimane un prodotto. I soldi che volano nel finale fanno molto "rapina a mano armata", peraltro già citata in "Jackie Brown"...
cosa ci vuole a montare un'autoradio? poco, mi sono sempre risposto. basta seguire pedissequamente le istruzioni e , all'occorrenza, dotarsi di fantasia e senso pratico. Bene, dopo un'ora di smanettamenti, dentro un'auto resa più calda di una pentola a pressione dal sole di fine luglio, mi sono reso conto di aver montato il diabolico arnese sottosopra. Ora non riesco più a toglierla dall'alloggiamento, si é perfettamente incastrata e ogni tentativo srerve solo ad aggiungere tagli su tagli alle mie mani, sembro sulla via della santità. Forse dovrei chiedere una mano a un ladro...
oggi mi sento pervaso da una pigrizia infinita. sarà il caldo quasi tropicafricano, sarà che quando ho TROPPO da fare non combino nulla perchè non so da dove iniziare. e non inizio. Ieri sera prove del progetto alba ideale, orma instabilmente ridotto a quattro elementi. ormai siamo solo capaci ad improvvisare, le spore di fungus hanno colpito. mentre fungus sta diventando un gruppo capace di razionalizzare nel delirio... benebenebene. per settembre è d'uopo organizzarci, una live band deve suonare dal vivo, per definzione
lunedì. non ci sono molti esseri umani che amano il lunedì, deve essere scritto nel nostro DNA. stanno girando gli yes sul lettore cd, la versione rimasterizzata di fragile con il basso di squire che picchia come un martello. tra poco devo andare a lavorare, fa caldo e quasi quasi mi piace lamentarmi. Con fungus stiamo lavorando in modo incredibile al computer, finalmente stiamo facendo qualcosa di creativo senza snaturarci, ma, anzi, arricchendoci. il rischio è, a volte, farsi prendere la mano. Ma siamo e rimaniamo una live-band, se troviamo qualche pazzo che ci fa suonare in giro...
sabato scorso , yes a vado ligure. curioso come il loro tour abbia toccato capitali in tutto il mondo... e la minuscola vado, che pur essendo ad uno sputo o poco più da Genova (ove vivo), mi era pressochè ignota. Che dire? professionisti con i controcazzi, un muro sonoro realmente potente , impeccabili tecnicamente anche se a tratti un po' troppo magniloquenti; d'altra parte, è il loro punto di debolezza e forza. Alle tastiere, il re dei caccari: Wakeman, un vecchietto con i capelli lunghi e il mantello che sembra uscito da Fantaghirò 14. Mano destra notevole, peraltro. Bassista Squire, due metri e centocinquanta chili di inusitata potenza; bella bestia, e anche bel coraggio: ha pure esibito un tribasso, ovvero basso a tre manici... Ora devo disintossicarmi da tutto questo prog: perturbazione, tortoise, thalia zedek, 801 e anche rachel's stanno girando in ordine sparso. 801 live è un gran bel disco, by the way; un po' prog lo è, peraltro, anche se strizza più l'
E' singolare come a volte episodi che ad altri sembrano importanti, frasi, gesti, messaggi, vengano metabolizzati in modo assolutamente pazzesco, talvolta dimenticati e rimossi. "io ho fatto ciò?" col passare del tempo, con il complicarsi dei rapporti, diventa una frase sempre più frequente. incredibile come sia facile mentire a se stessi. Sto ascoltando i perturbazione, proprio un bel dischetto (secondo il mio metro valutativo, direi tre stelle e mezzo): per te che non ho conosciuto é un brano che da solo vale l'ultimo disco dei king crimson ...
Il sogno assurdo... Maurizio Costanzo presenta un cantautore americano dalla zazzera bionda, ricciola e vaporosa. é Tim Buckley, attacca "song to the siren" con sola voce. porta discretamente i suoi cinquanta e passa anni. Mi sveglio felice, pensando che in un mondo perfetto come questo é giusto che gente come Tim Buckley sia ancora viva. Poi mi sveglio completamente... (ma forse é un bene che tim buckley non sia mai andato da costanzo) ora sta scorrendo il primo tortoise, direi bello ma al primo ascolto nessun disco può essere giudicato (tranne laura pausini e rock bottom di wyatt ;-))
Bellobellobello. Ho sentito due sole volte i Perturbazione, quel loro post-rock lieve e cantautorale, con testi intelligenti, malinconici, toccanti. La prima volta era in macchia andando al loro concerto, la seconda al loro concerto (lapalissiano). Due / tre volte l'ho sentito... ho sentito quel rumore di sommovimento dell'anima, ho morso le labbra ed é rimasto lì; ma quando ho sentito "per te che non ho mai conosciuto", le lacrime sono scese, lente e malinconiche, con la loro tristezza e la loro gioia. e anche agosto non scherza. Più ci ripenso più sono contento di avere sentito questi ragazzi dall'età indefinibile, dai modi garbati, dai testi (finalmente) intelligenti e lievi, ma capaci di colpire qualcosa laggiù. non so cosa, comunque grazie...
concerti in vista... perturbazione e giardini di mirò, roba nuova, tra il post rock e quello che non so definire: sono anni che sento parlare di costoro, ma non li ho mai ascoltati. basterebbero tre miuti di musica, invece no, di alcuni sento il nome "di passaggio" centinaia di volte, per più di tre minuti, ben più di tre minuti se sommiamo le volte in cui mi sono sentito dire "come sono bravi i giardini di mirò, dovresti proprio ascoltarli..." ; a volte ho la netta impressione dell'inutilità di certi discorsi spiraliformi, che girano su se stessi senza approdare a nulla: e parlare di musica fa evidentemente parte della categoria "discorsi spiraliformi". sempre per la serie concerti, aspetto pure jethro tull e yes, ovvero vecchi ancora parzialmente in forma. ne parlerò quando sarà il momento. stasera ho visto un film carinissimo, molto francese ma con un'idea che potrebbe piacere agli americani, che prima o poi ne faranno un remake bruciandolo...
ieri sera , domenica, sono stato al "festival del mediterraneo" , al porto antico di genova. un ottimo duo afghano ha fatto viaggiare il pubblico per cinquanta minuti , sarod (una specie di sitar) e tablas (che anche per gli indiani sono e rimangono tablas...). a tratti lo spirito viaggiava leggero, a tratti le mani del percussionista, velocissimo e preciso padrone del ritmo, sembravano avere tutti i tempi tra le dita. a volte il sarod partiva con i suoi pedali penetranti e si insinuava tra le corde del cervello, e toccava i nostri lati più mistici. bello ci sono stati anche i liutisti palestinesi, niente male ma un po' prolissi, e i divertentissimi percussionisti angolani... magari ne scrivo qualcosa un'altra volta. intanto, non sono neppure sicuro che qualcuno mi legga