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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Qualche ascolto

Mentre sono fuori Genova, sull'ipod scorrono dischetti che vale la pena segnalare. Kevin Gilbert - The shaming of The true : prog moderno, di quello stampo americano che lo rende vicino a tratti al detestabile AOR. Nonostante qualche rischio, bel lavoro eterogeneo, con interessanti intuizioni. Still life - same :

Palconudo - Bevi dalla mia bocca

Poche righe per segnalare un'interessante realtà genovese. Cercavo notizie su di loro in rete, ma nulla (o quasi) si trova. Il loro è un cantautorato "modernizzato" (non pagano i soliti debiti con la scuola genovese), con una bella voce femminile in evidenza e testi intelligenti, con un paio di brani veramente riusciti e una buona produzione. Meritano.

Waters & The Wall

Lascio decantare per qualche giorno le sensazioni che sono scaturite dal concerto di Roger Waters, la ripresa integrale dello spettacolo che portò in tour con i pink floyd nel 1980-81. Indubbiamente, the wall è opera estremamente suggestiva e, al contempo, semplice. Waters scrisse quasi tutto l'album (l'eccezione che spicca è la splendida comfortably numb), ancora una volta concentrandosi sulle tematiche che portano all'alienazione, qui rappresentata dal muro. L'alienazione ha, per Waters, una radice profonda: come ogni fan dei Floyd sa, suo padre morì ad Anzio durante la seconda guerra mondiale, mentre Roger era ancora giovanissimo; i testi antimilitaristi nei Floyd abbondano: da Corporal Clegg all'intero Final Cut, la tematica ricorre sovente. Ed è proprio the wall che comincia a dare l'idea dell'ossessione di Roger. Per entrare nel puro giudizio personale, the wall non è l'opera più riuscita dei Floyd: musicalmente si regge sulla ripetizione di alc