Mi vesto male, non indosso camicie. Non amo i colletti, ancora meno quelli tirati su. Ho magliette che hanno una storia, e si vede da quanto sono lise, bucate, spiegazzate. Ognuna è diversa, ogni giorno ricordo sensazioni e ne lego di nuove alle mie magliette adolescenziali. Vi vedo, con le vostre camicie stirate, strette, come bavagli alla vostra immaginazione già perduta da anni, già seccata insieme ai vent'anni. I vostri sorrisi tirati, di circostanza, professionali. Mi tengo le magliette lise e qualche parvenza di libertà.