Post

Wordpress, il sito down e gli accidenti

 Pomeriggio caldo e apparentemente tranquillo, non fosse che improvvisamente realizzi che il tuo sito è down da un numero imprecisato di giorni (una quindicina, guardando le statistiche). Non so smanettare su Wordpress, non mi intendo di mysql, ma ho il colpo di genio di chiedere a chatgpt, che non sa comunque cosa rispondere (se non darmi consigli generici, comunque ben accetti). Dopo un'ora di invocazioni ai Santi, provo a copiare e incollare il file di debug direttamente su google... e scopro che il mio problema è molto comune. Trovo un forum. Mille richieste di aiuto convergono sullo stesso problema... con decine di risposte che sembrano inefficaci. Tranne l'ultima. I nerd non ringraziano, ma quando una risposta non ha reply significa che funziona! Sito up. 

Prende forma... ma non titolo

Prende forma qualche pezzettino per un nuovo lavoro. Per ora non c'è titolo, non c'è cantato, non c'è molto, effettivamente! Qui la playlist sul tubo https://www.youtube.com/playlist?list=PL2wvOuKzikphz_gCm69yoOUAwC38k-A_Q

Polpette

Immagine
Giovedì. Ho preso ferie, per registrare con la Famiglia Fungus. Ma la registrazione salta, e mi ritrovo con un giorno di ferie inatteso. Che fare? Le polpette, direi. Pollo avanzato, mollica di pane: tutto trattato col frullatore ad immersione, che dopo poco va liberato. Come?  Ovviamente , con l'indice della mano sinistra, che spinge il frullatore contro la mano destra che ancora tiene il pulsante. E visto che  chiaramente  non ho staccato la corrente, il minipimer parte e taglia l'indice a destra e sinistra. Basta mezzo secondo per desiderare una macchina del tempo e maledirsi. Sangue ovunque, dito dolorante, paura. Discrete polpette, comunque.

Cronaca di un concerto

Paranoia pre-soundcheck: il basso scureggia e comincio a pensare alla ricerca di uno strumento di riserva; basta un cacciavite a stella e magicamente si risolve il problema. Avrò avuto i pick-up troppo alti? Panino mortadella gorgonzola granella di cipolla maionese. Da ricordare. Suono pulito: mi ero assuefatto al gain spinto della vtbass, quando ho dovuto rivedere i suoni e asciugarli ho percepito il fantasma di un bassista fusion alle mie spalle. Risentire nota-per-nota ciò che di solito esce “di pancia” é alienante, come risentire la propria voce registrata. A fine concerto, però, mi dicono che avevo un gran suono. Mi pongo domande. Ogni tanto prendo un palo clamoroso. Il primo ritornello di black si è aperto con il gruppo che suonava un fa mentre io appoggiavo un fiero e potente re che squassava tutto. Nel tempo tra il primo e il secondo ritornello ho ricercato tra i ricordi quell’accordo perduto, non senza ansia. I pezzi nuovi sembrano suonare bene, sia per chi li conosce (noi), c

Mi vesto male

 Mi vesto male, non indosso camicie. Non amo i colletti, ancora meno quelli tirati su. Ho magliette che hanno una storia, e si vede da quanto sono lise, bucate, spiegazzate. Ognuna è diversa, ogni giorno ricordo sensazioni e ne lego di nuove alle mie magliette adolescenziali.  Vi vedo, con le vostre camicie stirate, strette, come bavagli alla vostra immaginazione già perduta da anni, già seccata insieme ai vent'anni. I vostri sorrisi tirati, di circostanza, professionali.  Mi tengo le magliette lise e qualche parvenza di libertà.

The Every - domande da un futuro possibile

  La lettura più veloce di questa estate è stata per me The Every di Dave Eggers. Trattasi di romanzo distopico, ambientato in un prossimo futuro, in cui un’unica società controlla sia i  digital media  che il commercio. La protagonista si infiltra in questa società, emblematicamente chiamata  the every , per distruggerla dall’interno.  Evitando spoiler, ciò che colpisce al cuore è la descrizione di un’umanitá che viene condizionata pesantemente da piccole intrusive applicazioni e dalle loro continue notifiche, dalla ricerca costante di risultati puramente “numerici” (la continua  gamification ). Fa riflettere come ogni passo “etico” porti a una spirale di conseguenze negative. Infine, pone interrogativi sulla gestione dei dati personali e su quanto possano essere intrusivi i nostri device. La fantascienza parla sempre del presente, le distopie sono distorsioni lontane ma possibili. Leggere the every fa semplicemente venire voglia di fare un passo indietro e ripensare la nostra idea di