Randall Flagg vs Robert Fripp

 Randall Flagg e Robert Fripp


Ci sono punti in comune tra queste due persone? Un supremo cattivo nato dalla fantasia di Stephen King e un grande chitarrista degli anni 70.


Dichiarazioni di King



Non risultano dichiarazioni ufficiali di Stephen King che colleghino esplicitamente il personaggio di Randall Flagg al musicista Robert Fripp. King non ha mai affermato in interviste o note d’autore che Flagg sia ispirato a Fripp, chitarrista dei King Crimson. Al contrario, King ha indicato altre fonti di ispirazione per la creazione di Flagg. In particolare, nelle note del saggio Danse Macabre (1981) King rivelò di essersi ispirato inizialmente a Donald DeFreeze – il sequestratore di Patty Hearst – annotando la frase “Donald DeFreeze is a dark man” durante la stesura di L’ombra dello scorpione (The Stand) . King rimase colpito dalle foto di DeFreeze durante una rapina in banca (in cui compariva nascosto sotto un cappello), immaginandolo come un “uomo nero senza volto” che avrebbe poi dato forma al suo malvagio vagabondo . In seguito, King spiegò che Randall Flagg era una presenza nella sua immaginazione fin dagli anni del college, nata da un’immagine improvvisa di “un uomo che cammina lungo la strada con stivali da cowboy, jeans e giacca di jeans” comparsa dal nulla nella sua mente . Già nel 1969 King scrisse la poesia The Dark Man ispirandosi a questa figura inquietante – un vagabondo dalla risata maligna che attraversa l’America sui treni – a dimostrazione che l’archetipo del “uomo oscuro” esisteva in nuce prima ancora che Flagg debuttasse nei suoi romanzi . King ha definito Randall Flagg il suo “miglior cattivo” e lo ha concepito come l’incarnazione del male carismatico e opportunista: un individuo attraente e divertente, capace di affascinare chiunque e di alimentarsi dei lati peggiori dell’umanità . In queste descrizioni fornite da King non vi è alcun riferimento a Robert Fripp o ai King Crimson, confermando che l’ispirazione dichiarata per Flagg deriva da elementi narrativi e reali (cronaca nera e immaginario folklorico) piuttosto che dalla figura di un musicista rock.


Va notato però che Stephen King, grande appassionato di musica rock anni ’60 e ’70, dissemina spesso riferimenti musicali nelle sue opere. Ad esempio, L’ombra dello scorpione si apre con l’epigrafe tratta dalla canzone “Don’t Fear the Reaper” dei Blue Öyster Cult, e in La Torre Nera alcuni personaggi ascoltano o menzionano brani di gruppi heavy metal e rock (Judas Priest, Anthrax, etc.) . In questo contesto, alcuni fan hanno speculato su un possibile omaggio nascosto di King ai King Crimson e a Robert Fripp tramite Randall Flagg. Tutti gli alias principali di Flagg condividono infatti le iniziali “R.F.” (Randall Flagg, Richard Fannin, Richard Fry, ecc.), le stesse iniziali di Robert Fripp . Questa coincidenza ha portato alla teoria secondo cui King avrebbe scelto R.F. come easter egg riferito al chitarrista dei King Crimson . King non ha mai confermato né smentito esplicitamente questa teoria, lasciando il possibile tributo nella sfera delle curiosità non ufficialmente validate. Dunque, in assenza di dichiarazioni dirette di King su Fripp, l’eventuale legame tra Randall Flagg e Robert Fripp resta confinato alle ipotesi dei lettori e ai riferimenti culturali impliciti che si possono rintracciare nelle opere.



Analisi comparativa


Copertina dell’album “In the Court of the Crimson King” (1969) dei King Crimson. L’immaginario visionario dell’album – un re cremisi che regna su un mondo di caos – presenta interessanti parallelismi simbolici con il “Re Rosso” (Crimson King) nell’universo narrativo di Stephen King, suggerendo possibili influenze culturali reciproche.


Pur mancando conferme ufficiali, è possibile svolgere un confronto tematico e culturale tra il personaggio Randall Flagg e il musicista Robert Fripp, evidenziando elementi visivi, caratteriali, filosofici o iconici che potrebbero suggerire un legame ispirazionale. Un primo punto di contatto è l’universo simbolico dei King Crimson, la band di Fripp, e quello della saga La Torre Nera di King. Nei romanzi di King, Randall Flagg è strettamente associato al malvagio Re Rosso (Crimson King in originale), un’entità demoniaca suprema di cui Flagg diventa servitore e emissario . Il nome “Crimson King” scelto da King per questo antagonista non è casuale: richiama esplicitamente “The Court of the Crimson King”, iconico brano e album prog-rock dei King Crimson (1969). Critici e appassionati concordano che il Re Rosso di King sia un omaggio diretto all’immaginario di quell’album . Stephen King, infatti, ha spesso attinto alla cultura rock nei nomi e nei riferimenti: il Crimson King letterario incarna un sovrano satanico che riecheggia il “re cremisi” del brano omonimo, una figura che domina tra visioni apocalittiche e cataclismi sonori. Questo suggerisce che King fosse affascinato dall’estetica dark e fantastica dei King Crimson. In tal senso, se il Crimson King di King deve il nome ai King Crimson, allora indirettamente l’ideatore dei King Crimson – Robert Fripp – entra nel pantheon ispirativo di King come fonte di atmosfera e suggestioni. Randall Flagg, portando con sé l’ombra del Re Rosso (Flagg spesso esclama “My life for you!” rivolto al Crimson King), eredita questa connessione musicale-culturale: le sue iniziali R.F. potrebbero strizzare l’occhio al nome di Robert Fripp, quasi a riconoscere il deus ex machina dietro al “Re Cremisi” . In altre parole, Flagg funge da ponte tra la narrativa kinghiana e l’ispirazione progressive-rock: è come se King avesse voluto nascondere nella tessitura del suo multiverso un tributo ai suoni e alle visioni che lo avevano influenzato da giovane lettore e ascoltatore negli anni ’60-’70.


Visivamente e caratterialmente, Randall Flagg e Robert Fripp occupano entrambi un ruolo da outsider carismatico nei rispettivi contesti. Randall Flagg è descritto nei romanzi come un uomo dall’aspetto comune ma inquietante, spesso vestito in abiti dimessi (jeans, stivali logori, giacca di jeans) e accompagnato da un perenne ghigno sardonico. Questa iconografia – il “dark man” che percorre strade deserte con un sorriso diabolico – richiama certe figure della controcultura rock e folk americana: Flagg potrebbe ricordare un incrocio tra un hippy malvagio e un menestrello errante dell’apocalisse. Nei fumetti e nelle illustrazioni ispirate alle opere di King, Flagg viene spesso ritratto con simboli pop anni ’60 sul vestiario (come il distintivo con la faccina sorridente smiley e il simbolo della pace sulla giacca) mescolati a emblemi occulti (un occhio rosso onniveggente) . Questa rappresentazione lo dipinge quasi come una parodia oscura del flower power – un figlio corrotto degli anni ’60 che trasforma i simboli di amore e pace in marchi di caos e distruzione. Robert Fripp, dal canto suo, non incarnava l’archetipo della rockstar vistosa (era anzi noto per la sua presenza sobria, seduto con la chitarra e spesso in abito formale), tuttavia l’era musicale in cui emerse la sua arte era la medesima. Fripp e i King Crimson operarono nel tramonto della Summer of Love, portando sul palco sonorità cupe, sperimentali e cariche di inquietudine – in netto contrasto con l’ottimismo psichedelico di fine anni ’60 . In questo senso, sia Fripp che Flagg rappresentano una rottura con l’ordine costituito e l’innocenza perduta: Fripp con la musica dei King Crimson traghettò il rock verso territori più inquietanti e distopici (brani come “21st Century Schizoid Man” e “Epitaph” parlano di guerra, follia e fine della società ), mentre Flagg incarna letteralmente la distruzione della civiltà (in L’ombra dello scorpione guida i sopravvissuti più violenti verso un regime totalitario post-apocalittico). Entrambi, ognuno nel proprio medium, attingono a temi di caos, follia e sovversione dell’ordine: Flagg lo fa manipolando le paure e i conflitti umani per far crollare le comunità dall’interno , Fripp lo faceva attraverso suite musicali dissonanti che suggerivano il collasso dell’ordine sociale e mentale.


Dal punto di vista filosofico/iconico, Randall Flagg e Robert Fripp condividono una certa aura di mistero e indipendenza creativa. Flagg, nel multiverso di King, è un agente del Random e del male primigenio, una forza quasi anarchica che attraversa epoche e mondi diversi portando scompiglio. Non ha padroni terreni, appare e scompare seguendo solo la propria ambizione distruttiva, ed è quindi sfuggente e inafferrabile come un’idea sovversiva. Robert Fripp, pur ovviamente non essendo malvagio, è stato nella scena musicale una figura altrettanto sfuggente alle etichette: ha costantemente reinventato la band King Crimson attraverso decenni e differenti formazioni, mantenendo un controllo rigoroso sulla sua visione artistica lontano dalle logiche commerciali. Fripp era noto per il suo interesse in filosofie mistiche (seguiva gli insegnamenti di Gurdjieff) e per una certa distacco dalle convenzioni della rockstar tipica. Questa indipendenza di pensiero riecheggia, in maniera positiva, l’indipendenza con cui Flagg incarna il male nei libri di King – un male che non si conforma a un’unica forma ma cambia nome e volto restando sempre fedele a sé stesso. Inoltre, l’icona visiva del Re Cremisi (tanto nell’album di Fripp quanto nei romanzi di King) potrebbe essere vista come un punto di convergenza filosofica: il Crimson King rappresenta il potere corrotto e folle (nei testi della canzone del 1969 il Re Cremisi assiste compiaciuto a giullari e incendi apocalittici intronizzato nel caos, metafora di governanti malvagi ; nei romanzi di King è il simbolo ultimo del male cosmico che vuole abbattere la Torre Nera, cardine dell’universo). Randall Flagg, essendo “cugino” e servitore di questo Re Rosso in ambito narrativo , ne incarna gli stessi attributi di inganno, deceit e brama di distruzione. Per analogia, Robert Fripp – come creatore di quella figura allegorica nel contesto musicale – può essere visto come una delle tante ispirazioni culturali che confluiscono nel personaggio di Flagg: il menestrello oscuro dietro al trono del Re Rosso.


In conclusione, non esistono prove dirette che Stephen King abbia modellato Randall Flagg sulla persona di Robert Fripp, ma una comparazione tra i due rivela sorprendenti intrecci tematici e suggestioni condivise. King ha ammesso ispirazioni reali (un terrorista degli anni ’70, immagini archetipiche del dark man americano) per il suo malvagio Randall Flagg , e mai ha citato Fripp nelle sue note. Tuttavia, l’universo creativo di King mostra chiari rimandi all’immaginario dei King Crimson – dal nome del Crimson King alle iniziali R.F. ripetute – che suggeriscono un afflato generazionale comune. Randall Flagg e Robert Fripp emergono entrambi da un clima culturale in cui l’idealismo si è infranto lasciando spazio al lato oscuro (che sia la devastazione post-epidemia nei romanzi di King o il disincanto post-anni ’60 nella musica di Fripp). Flagg incarna il male come forza seducente e distruttrice, Fripp ha dato voce attraverso la musica a inquietudini e incubi sociali analoghi. Possiamo quindi ipotizzare che King Crimson abbia fornito a Stephen King non un modello diretto per Flagg, ma un riferimento artistico nel quale riconoscere e amplificare temi di caos, follia e fine dell’innocenza. In definitiva, anche senza una dichiarazione esplicita da parte di King, il confronto tra Randall Flagg e Robert Fripp arricchisce la comprensione del personaggio di Flagg, collocandolo in un contesto culturale più ampio che unisce letteratura horror e rock progressivo in un comune immaginario del Male iconico del tardo Novecento.

Fonti:


  • Stephen King, Danse Macabre – note dell’autore su Randall Flagg 
  • Stephen King, introduzioni e interviste sulla genesi di Randall Flagg 
  • Commenti critici e fan analysis su riferimenti King Crimson / Crimson King 
  • The Dark Tower Wiki – voce “Crimson King” e “Randall Flagg” 
  • Decibel Magazine – “The satanic big bad … called The Crimson King in direct reference to … King Crimson” 
  • Classic Rock Review – recensione di “In the Court of the Crimson King” (paragrafo sul nome ispiratore del Crimson King di King) 
  • Discussioni fandom (Reddit, Eeggs) sulle iniziali “R.F.” e omaggio a Robert Fripp 
  • Analisi comparate sui temi del male in King e nell’immaginario rock (saggi di Tony Magistrale e altri) .



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