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Visualizzazione dei post da giugno, 2005
E' pomeriggio, ho sonno; dormo poco in questo periodo, la sera trovo difficile addormentarmi perché c'è sempre qualche attività differente dal *dormire* che attragga la mia attenzione. Ultimamente mi piace giracchiare per negozi virtuali alla ricerca di strumenti musicali; mi ritrovo abbastanza indeciso sull'acquisto dello steinberger spirit, forse il basso più anni '80 che ci sia; il prezzo è buono, ma non ci devo cascare non ci devo cascare non ci devo cascare! Piuttosto, forse forse mi servirebbe una chitarra per il mio ipotetico "disco solista" ; effettivamente, ho un bel po' di idee che vorrei tradurre in musica e la chitarra elettrica sarebbe un ausilio quasi fondamentale nelle mie sedute notturne. Quando uso lo stick in luogo dell'elettrica, l'attacco è troppo differente per poterlo processare come una chitarra in amplitube o simili. Ultimamente ha girato un po' sui miei "piatti" un dischetto discreto, quello di Ben Harper &
l'11 giugno è il giorno che aspetto da mesi e mesi, qualcuno lo attende da anni: i van der graaf generator si sono riformati. Muffa, li chiamerà qualcuno, e so che sono anzianotti anagraficamente, anni che non vanno in tour, e probabilmente hanno poco di nuovo da dire. Ma il "vecchio" materiale è teso, vibrante, folgorante, scava nella psiche dell'immenso Hammill e la sviscera facendola diventare illuminazione. Il concerto tecnicamente non è perfetto, i volumi e le equalizzazioni tendono a soffocare l'ottimo Jackson, mentre a tratti la tensione si traduce in volume e stridore e sanguinare d'orecchie. Ma il Generatore è energia, sudore, lacrime e gioia, lente traversate verso il tramonto e sghembe camminate di sonnambuli. Se fosse stato tutto perfetto non sarebbe stato così bello; come nei loro dischi, in cui l'imperfezione lascia sempre piccole vitali macchie.