Cronaca di un concerto
Paranoia pre-soundcheck: il basso scureggia e comincio a pensare alla ricerca di uno strumento di riserva; basta un cacciavite a stella e magicamente si risolve il problema. Avrò avuto i pick-up troppo alti?
Panino mortadella gorgonzola granella di cipolla maionese. Da ricordare.
Suono pulito: mi ero assuefatto al gain spinto della vtbass, quando ho dovuto rivedere i suoni e asciugarli ho percepito il fantasma di un bassista fusion alle mie spalle. Risentire nota-per-nota ciò che di solito esce “di pancia” é alienante, come risentire la propria voce registrata. A fine concerto, però, mi dicono che avevo un gran suono. Mi pongo domande.
Ogni tanto prendo un palo clamoroso. Il primo ritornello di black si è aperto con il gruppo che suonava un fa mentre io appoggiavo un fiero e potente re che squassava tutto. Nel tempo tra il primo e il secondo ritornello ho ricercato tra i ricordi quell’accordo perduto, non senza ansia.
I pezzi nuovi sembrano suonare bene, sia per chi li conosce (noi), che per chi non li conosce (il pubblico), ma bisogna sempre porsi domande sull'attendibilità delle orecchie.
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