scorrono le note di *solar flares burn for you*, di robert wyatt. è palese la natura di raccolta di scarti, outtakes, prove, cazzeggi. Eppure Wyatt ha la capacità di infondere profondità anche senza volerlo. Ha qualcosa del Mida, anche i suoi lavori senza pretese affascinano e serbano sorprese. E, comunque, Alifib e Sea Song, nelle versioni "nude" di questo dischetto, perdono la struttura ma non la capacità di colpire al cuore.
Un mese dopo la caduta
Sono passate quattro settimane da una caduta assurda e banale che nel giro di una frazione di secondo mi ha sbriciolato l'omero destro (e, infatti, sto scrivendo con la sinistra). Scivolato ingloriosamente in un parcheggio, a piedi, mi sono ritrovato con il braccio penzoloni e con la sensazione che la mano che si muoveva per terra non fosse la mia. Sembrava "mano" degli Addams. E un dolore assurdo, per breve tempo, ma realmente insopportabile. Ricovero, operazione (un chiodo endomidollare che attraversa tutto l’osso), e un bel po' di riposo. Riscopro la lentezza, imparo a usare la sinistra, riascolto dischi che ho lasciato in sospeso. Trovo un bassista “temporaneo” per Fungus, per la prima volta. Il basso è arduo da suonare col braccio destro al collo, ma muovere l’altra mano sulla tastiera mi fa bene. Dopotutto, l'infortunio mi promuove da bassista a compositore. Va tutto bene, assaporo il tempo, l’affetto e riscopro anche qualche attimo di noia, che la fretta ...
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